Il recupero funzionale dell’arto superiore dopo un ictus cerebrale è una delle maggiori criticità in ambito riabilitativo. Nel corso degli …
Il recupero funzionale dell’arto superiore dopo un ictus cerebrale è una delle maggiori criticità in ambito riabilitativo. Nel corso degli ultimi anni, la riabilitazione si sta perfezionando grazie all’acquisizione di nuove conoscenze sulla neuroplasticità e sulle relazioni tra l’attività cerebrale e l’apprendimento motorio. L’esercizio terapeutico, con le caratteristiche d’intensa ripetitività, rilevanza funzionale e con l’utilizzo di feedback durante il movimento, è uno dei fattori più rilevanti nel determinare la plasticità corticale perché in grado di aumentare gli input somato - sensoriali provenienti dall’arto superiore colpito. La constraint-induced movement therapy (CIMT), la terapia robotica e la realtà virtuale rappresentano strategie emergenti con alte potenzialità di ottenere risultati efficaci in neuroriabilitazione. Una strategia alternativa per promuovere il recupero motorio dell’arto superiore è la stimolazione cerebrale non invasiva. Studi sperimentali hanno dimostrato come l’applicazione di corrente elettrica a bassa intensità a livello della corteccia cerebrale sia in grado di indurre fenomeni di neuromodulazione. Sembra particolarmente promettente la possibilità di combinare tecniche di neurostimolazione con l’esercizio terapeutico riabilitativo al fine di incrementare il recupero motorio e funzionale dell’arto superiore. Lo scopo di questa recensione è di fornire a chi s’interessa di neuroriabilitazione le conoscenze sulle tecniche riabilitative emergenti che hanno il loro razionale in studi sperimentali, e che si candidano a essere trasferite nell’ambiente clinico per ottimizzare il recupero funzionale dell’arto superiore paretico.