La realtà virtuale tra storia e futuro

Negli ultimi anni il numero delle esplorazioni virtuali si è notevolmente accresciuto, soprattutto nell’ambito dei beni culturali. Questa innovazione è senz’altro dovuta al progresso tecnologico nell’ambito degli strumenti hardware e software, e alla maggiore semplicità del loro utilizzo. Troviamo oggi sempre più siti che offrono visite alle ricostruzioni virtuali oppure riproduzioni di complessi e monumenti di interesse storico-artistico o archeologico, che non sarebbero possibili senza la tecnologia della realtà virtuale. Di conseguenza, si è valorizzato il ruolo e le potenzialità dei prodotti tridimensionali come strumento per lo studio e per la ricerca, oltre che come possibilità di svolgere attività economiche (basti pensare alle ricostruzioni). Lo scopo di queste ricostruzioni è offrire al visitatore non solo la visita ad ambienti esplorabili fisicamente, ma anche ambienti virtuali che stimolano il visitatore (e il turismo di conseguenza, coinvolgendo non solo gli appassionati, ma tutti coloro che sono incuriositi e quindi di conseguenza diverse fasce di popolazione) e impreziosiscono la visita ed il sito stesso. Inoltre, c’è da ricordare che la visita virtuale è legittimata dal punto di vista scientifico. Troviamo oggi facilmente quindi parchi e zone archeologiche che propongono ricostruzioni tridimensionali di architetture scomparse, che possono essere presentate come video o come ambienti esplorabili, oppure musei che offrono una visita virtuale nelle loro sale o partendo da loro siti web. Tecnicamente, la tecnologia del tour virtuale è possibile grazie alla creazione, a partire da una serie di foto, di una ricostruzione di un’immagine equirettangolare che copre lo spazio a 360 gradi. Successivamente, con degli opportuni software quest’immagine viene ‘piegata’ per essere esplorata dal pc, che darà la sensazione a chi guarda di essere presente sul posto. Viene inoltre utilizzata la modellazione 3D. In particolare, le potenzialità che i tour virtuali offrono nel campo dei beni culturali possono essere: - Il tour come prodotto museale: propone al visitatore una visita che lo intrattenga maggiormente e gli consente di fruirne lontano dai luoghi di esposizione, ad esempio via web; - Il tour virtuale come mezzo di veicolazione del turismo: la diretta esperienza visuale preliminare tramite la realtà virtuale è tra i mezzi più efficaci tramite cui ci si può rendere conto di quali sono le aspettative e le esigenze che ci si è proposti di soddisfare durante la visita ad un determinato luogo o monumento, consentendo di programmare la visita in modo più adatto a noi. Gli ambienti virtuali offrono la possibilità di valutare al meglio l’intera spazialità di una struttura o di un luogo, al contrario delle semplici fotografie che offrono viste parziali. - Mezzo di implementazione per futuri studi, poiché sembra che i tour virtuali non stimolino solo il visitatore, ma anche gli studiosi, che hanno maggiori mezzi e una base di partenza maggiormente dettagliata. Un esempio interessante è costituito dalla Chiesa paleocristiana di San Giovanni Evangelista in Ravenna. Il Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, in collaborazione con il CIRI Edilizia e Costruzioni hanno proposto la costruzione tridimensionale delle complesse e numerose modificazioni strutturali subite dalla chiesa nei quasi sedici secoli di storia.

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Submitted by Giulia Lagana’
10/04/2020
in the project Esempi di attività economiche basate su Turismo Virtuale

last updated 11/04/2020

Original editing language: Italiano
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