Spiagge a rischio e l'inquinamento.
Per iniziare a parlare di questo argomento, bisogna innanzitutto comprendere la differenza tra mari e oceani, al quale facendo affidamento ad Internet, si trova un sacco di materiale che distingue bene le due categorie.
Oltre il 70% della superficie terrestre è costituita da acqua che nel complesso determina quella che viene chiamata idrosfera. Questa per definizione si riferisce ai soli oceani, ma tecnicamente include anche mari, fiumi, laghi e acqua di falda. Infatti, l’acqua presente sulla superficie terrestre è per il 97% salata e per il 3% dolce.
In particolare, gli oceani sono indicati come ampie distese di acqua che separano i 6 continenti ad oggi identificati, ovvero Oceania, Africa, Asia, Europa, America e Antartide. Gli oceani si distinguono dai mari per le dimensioni, perché i mari sono insenature marginali degli oceani, e sono generalmente diversi per caratteristiche geologiche dei fondali. Ci sono tre grandi oceani al mondo. Differentemente dagli oceani, con il termine mare si intendono delle estensioni più limitate di masse d'acqua, generalmente circondate da terre emerse o comunque adiacenti a esse (in alcuni casi il termine mare indica bacini chiusi.
http://www.sapere.it/sapere/strumenti/studiafacile/scienza/Il-clima/Idrosfera--le-acque-marine/Oceani-e-mari.html
Subito dopo aver fatto questo lavoro, dopo aver prestato attenzione e dopo aver compreso bene il tutto, si va a capire un altro fenomeno importante causato dal mare, ovvero le maree. La marea è un fenomeno periodico costituito da ampie masse d'acqua (oceani, mari e grandi laghi) che si innalzano (flusso, alta marea) e abbassano (riflusso, bassa marea) anche di 10-15 metri (nella baia di Mont Saint-Michel) con frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore, un quarto di giorno terrestre) dovuto alla combinazione di due fattori: l'attrazione gravitazionale e la forza centrifuga.
https://it.wikipedia.org/wiki/Marea
Avendo fatto anche questo passo, si inizia a parlare in generale della costa e dei litorali. La spiaggia è quella parte di costa che risente dell'azione delle onde, compresa tra il piede della spiaggia, ovvero il limite interno della zona di transizione tra fondale sabbioso e fondale fangoso e, verso terra, il livello più interno raggiunto dalle onde di tempesta.
https://it.wikipedia.org/wiki/Costa
Creando queste 3 differenze si parla dell'inquinamento che provoca danni sia alle spiagge ma anche ovviamente al mare e alla fauna marina. Inoltre nel progetto creato si parla di inquinamento chimico, inquinamento da petrolio e inquinamento organico. Quello che a noi interessa maggiormente è l’inquinamento civile, ovvero l’inquinamento delle acque marine, infatti la principale causa dell’inquinamento marino è quello da idrocarburi, in particolare delle petroliere che alcune volte riversano grandi quantità di petrolio nelle acque. L’inquinamento costiero è la forma di inquinamento più dannosa e pericolosa perché è molto difficile da debellare una volta entrata in contatto con la costa. A causa del basso fondale marino, le varie unità adibite al servizio sono impossibilitate ad operare e così allora molte volte si richiede l’aiuto umano e manuale operato principalmente da volontari. Una delle associazioni che aiuta lo smaltimento dell’inquinamento marino, è il WWF che si adopera per richiamare all’ordine autorità e aziende affinchè siano elaborate e adottate misure volte alla tutela delle acque marine.
http://online.scuola.zanichelli.it/lupiascienzenaturali-files/Scienzenaturali/APPROFONDIMENTI/Zanichelli_ScienzeNaturali_T3_Inquinamento_mare.pdf
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