La relazione tra fisioterapista e paziente, in ambito ambulatoriale e domiciliare, rischi e metodica relazionale.

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La sanità sta abbandonando l'aspetto ospedalo-centrico per puntare verso l’erogazione di prestazioni mediche, infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali, al di fuori dell’ospedale, con servizi distribuiti sul territorio, garantendo allo stesso tempo livelli assistenziali simili a quelli erogati nei servizi sanitari, direttamente a casa di pazienti. Prendendo atto della diffusione di questa nuova strategia assistenziale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito l’assistenza domiciliare come “ la possibilità di erogare a domicilio del paziente cure appropriate e di alta qualità usufruendo di tecnologie, operatori sanitari e caregiver per il mantenimento del massimo livello di benessere e salute”. Due sono i principali vantaggi associati alle cure domiciliari: il miglioramento della qualità di vita del paziente curato in un ambiente familiare e la riduzione dei ricoveri ospedalieri. Da un punto di vista tecnico, il trasferimento del paziente a domicilio, soprattutto nei casi a più alta intensità di cura, significa fornire elevati livelli di assistenza ovvero realizzare, presso il domicilio, un sistema di cura complesso, nel quale entrano in gioco diverse variabili che incidono sulla sicurezza e sulla qualità stessa dell’assistenza fornita. Tutto ciò porta alla realizzazione di scenari complessi, con l’introduzione di nuovi fattori di rischio che possono compromettere la sicurezza dei soggetti coinvolti.

Termini di utilizzo
Lingue
Tipo di OER
Metadati e riferimento online

Proposto da Francesca Tusoni
04/06/2021
nel progetto Riabilitazione domiciliare e burnout

ultima modifica 04/06/2021

Lingua di editing originale: Italiano
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