Results of project

I siti come quelli mondiali sono traducibile IN diverse lingue (QUALI italiano, inglese, francese e spagnolo), che possono essere seleziona…

I siti come quelli mondiali sono traducibile IN diverse lingue (QUALI italiano, inglese, francese e spagnolo), che possono essere selezionate sulla home page in alto, facilitando i turisti nel sentirsi già benvenuti. Da notare anche la mancanza della traduzione completa nei siti web mussali italiani, un elemento negativo in quanto lo stesso utente straniero potrebbe avere UNO sforzo notevole.

Anche da un approccio amatorio si può dire che il sito web del Colosseo é un web vintage. Forse questo web non ha mai sentito di un web de…

Anche da un approccio amatorio si può dire che il sito web del Colosseo é un web vintage. Forse questo web non ha mai sentito di un web designer.Inaltre parole , su wikipedia troviamo il significato Il web design, nato dal World Wide Web, presenta analogie teoriche con l'architettura: così come un architetto nella costruzione di un palazzo, il web designer deve disporre di competenze che vanno dallo studio del singolo elemento, alla complessità del progetto, e avere competenze relative a comunicazione digitale, usabilità e accessibilità. Anche se la pagina principale é graficamente fatta del rosso porpora e il giallo i quali richiamano i colori della città é un po’ ODD e RETRÓ. Certamente ci si aspetta molto di più, essendo un museo con sede a Roma e come uno dei musei più famosi del mondo.

Il tema oggetto della mia analisi è “i Web musei italiani VS quelli mondiali e come migliorarli ”. Non c'è dubbio che il web abbia reso …

Il tema oggetto della mia analisi è “i Web musei italiani VS quelli mondiali e come migliorarli ”. Non c'è dubbio che il web abbia reso possibile per i musei estendere la fama delle loro collezioni. Oggi, chiunque abbia accesso a Internet, in qualsiasi parte del mondo, può immergersi nella collezione di un museo ed esplorare più oggetti e manufatti di quanti ne potrebbero fare al museo reale.

Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. Non si può negare che …

Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. Non si può negare che l’affermarsi del Web come medium di massa abbia profondamente mutato le modalità di comunicazione tra i musei e il visitatore, in primo luogo perché il loro pubblico potenziale è cresciuto in maniera vertiginosa,di pari passo con l’insieme degli individui connessi alla Rete. In secondo luogo perché la comunicazione digitale ha fornito ai direttori e ai curatori delle collezioni nuovi mezzi di espressione per trasmettere all’esterno il patrimonio custodito,generando inevitabilmente degli interrogativi sulle modalità con cui questi contenuti devono essere veicolati. Con il passare degli anni l’utente medio di Internet ha avuto a disposizione servizi online sempre più evoluti e le sue esigenze sono cresciute parallelamente al livello di questi servizi. È con queste esigenze che oggi deve farei conti chi progetta il sito di un museo,o meglio,l’identità digitale del museo stesso. Se fino a pochi anni fa,infatti, la comunicazione in rete era limitata alla consultazione di pagine html visualizzate attraverso il monitor di un computer e ad una ristretta interazione dell’utente connesse, oggi si sono moltiplicate le possibilità, grazie soprattutto all’affermazione dei social network e alla diffusione ormai capillare di dispositivi mobile come smartphone ,tablet, etc..La comunicazione online avviene quindi attraverso più canali ed il ruolo del sitoweb si è evoluto in questo senso, costituendo il punto di accesso a questi ultimi, che sono per altro interconnessi tra di loro. Il sito consente quindi di visualizzare contenuti video pubblicati su YouTube,di accedere alla pagina Facebook del museo,o al flusso di comunicazione suTwitter,di condividere immagini su Instagram o di interagire conappbasate sulla geolocalizzazione come FourSquare. Queste informazioni sono ormai completamente cross platform, potendo essere fruiteda qualsiasi tipo di dispositivo, fisso o mobile. Questo è per grandi linee il contesto, dal punto di vista della comunicazione on line, nel quale opera chi si occupa oggi di comunicazione museale.

Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. Non si può negare che …

Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. Non si può negare che l’affermarsi del Web come medium di massa abbia profondamente mutato le modalità di comunicazione tra i musei e il visitatore, in primo luogo perché il loro pubblico potenziale è cresciuto in maniera vertiginosa,di pari passo con l’insieme degli individui connessi alla Rete. In secondo luogo perché la comunicazione digitale ha fornito ai direttori e ai curatori delle collezioni nuovi mezzi di espressione per trasmettere all’esterno il patrimonio custodito,generando inevitabilmente degli interrogativi sulle modalità con cui questi contenuti devono essere veicolati. Con il passare degli anni l’utente medio di Internet ha avuto a disposizione servizi online sempre più evoluti e le sue esigenze sono cresciute parallelamente al livello di questi servizi. È con queste esigenze che oggi deve farei conti chi progetta il sito di un museo,o meglio,l’identità digitale del museo stesso. Se fino a pochi anni fa,infatti, la comunicazione in rete era limitata alla consultazione di pagine html visualizzate attraverso il monitor di un computer e ad una ristretta interazione dell’utente connesse, oggi si sono moltiplicate le possibilità, grazie soprattutto all’affermazione dei social network e alla diffusione ormai capillare di dispositivi mobile come smartphone ,tablet, etc..La comunicazione online avviene quindi attraverso più canali ed il ruolo del sitoweb si è evoluto in questo senso, costituendo il punto di accesso a questi ultimi, che sono per altro interconnessi tra di loro. Il sito consente quindi di visualizzare contenuti video pubblicati su YouTube,di accedere alla pagina Facebook del museo,o al flusso di comunicazione suTwitter,di condividere immagini su Instagram o di interagire conappbasate sulla geolocalizzazione come FourSquare. Queste informazioni sono ormai completamente cross platform, potendo essere fruiteda qualsiasi tipo di dispositivo, fisso o mobile. Questo è per grandi linee il contesto, dal punto di vista della comunicazione on line, nel quale opera chi si occupa oggi di comunicazione museale.

Da alcuni anni l’incontro tra tecnologie informatiche e beni culturali ha consentito la creazione di nuove modalità per la valorizzazione e…

Da alcuni anni l’incontro tra tecnologie informatiche e beni culturali ha consentito la creazione di nuove modalità per la valorizzazione e la tutela del patrimonio artistico mondiale. Tali modalità si sono concretizzate nella realizzazione di repertori digitalizzati delle opere, nell’implementazione di piattaforme online per l’accesso di tutti i cittadini alle informazioni scientifiche e storiche, nella messa in rete di luoghi ed opere che diventano così visitabili da scuola e da casa. Le maggiori opere del patrimonio artistico e culturale sono diventate fruibili da ogni luogo anche mediante dispositivi mobili, permettendo ad un sempre più vasto numero di utenti di avvicinarsi a diverse forme di conoscenza ed apprendimento e di maturare un interesse ed una curiosità che in molti casi ha trasformato gli utenti virtuali in visitatori reali. Il Ministero ha infatti elaborato un “Manuale per l’interazione con gli utenti del Web culturale” come vademecum per garantire la qualità dei siti web culturali pubblici proponendo un modello che coniuga aspetti tecnici ed esigenze culturali. In tale ottica un sito web è definito accessibile quando il suo contenuto informativo, le modalità di navigazione e tutti gli elementi interattivi presenti sono fruibili dagli utenti indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per accedervi, dal contesto in cui operano e dalle loro eventuali disabilità.

Come la comunità virtuale valuta i musei" vuole rispondere a tale domanda, ed è anche uno dei rarissimi casi nel nostro paese che indaga, d…

Come la comunità virtuale valuta i musei" vuole rispondere a tale domanda, ed è anche uno dei rarissimi casi nel nostro paese che indaga, dati alla mano, il legame tra la fruizione di ciò che espongono le istituzioni museali e il loro modo di rapportarsi col pubblico sia in rete che dal vivo e con altri canali. L’autrice è Nicolette Mandarano, storica dell’arte, iconologa, esperta in informatica applicata ai Beni Culturali. Come emerge anche da una sua video-intervista*, l’idea di scrivere questo libro denso e breve è nata da un’imprevista conversazione con alcuni turisti in visita nella capitale che l’ha invogliata a studiare come il web si aggiunge ai consueti strumenti – interviste, questionari, osservazione diretta – per documentare il grado di soddisfazione dei visitatori nei confronti dell’offerta artistica e di quanto vi è connesso. Mandarano ha scelto allora la nota comunità virtuale di Tripadvisor , il portale che pubblica le recensioni degli utenti su ristoranti, hotel e da qualche tempo sulle attrazioni turistiche – e ne ha poi analizzato i commenti rivolti a musei, siti archeologici e collezioni di Roma.

• Il 60% dei visitatori dichiara che avrebbe desiderato ricevere più informazioni durante il corso della visita. • Fra questi, oltre il…

• Il 60% dei visitatori dichiara che avrebbe desiderato ricevere più informazioni durante il corso della visita. • Fra questi, oltre il 60% indica in testi scritti (guide, cataloghi, pannelli, ecc.) lo strumento preferito per riceverne; circa un quarto preferisce gli incontri con il personale del museo o le postazioni multimediali. Inoltre, quasi il 60% chiede approfondimenti su tematiche legate alle collezioni museali, mentre circa la metà sente l’esigenza di un inquadramento delle opere nel contesto storico o geografico. Rispetto a un decennio fa, cresce la domanda di informazioni sulla storia del museo e sull’inquadramento delle opere nel contesto storicogeografico; diminuisce, invece, l’esigenza di informazioni analitiche sulle collezioni. • Il 65% del pubblico si dichiara interessato a ricevere un qualche tipo di informazione o aggiornamento da parte del museo; il 32% dichiara di preferire la consultazione del sito internet del museo, mentre il 25% esprime la propria preferenza per la posta elettronica. • Circa il 40% del pubblico si dichiara interessato all’utilizzo di strumenti tecnologici, quali tablet o altri dispositivi, per avere accesso a informazioni relative alle collezioni durante la visita.

PRIMA DELLA VISITA • Per informarsi su musei e mostre, il pubblico utilizza principalmente internet (67%), la carta stampata (45%) e il…

PRIMA DELLA VISITA • Per informarsi su musei e mostre, il pubblico utilizza principalmente internet (67%), la carta stampata (45%) e il «passaparola» (32%). • I visitatori vengono a conoscenza del museo visitato attraverso libri o guide turistiche , attraverso il «passaparola» o l’ambiente scolastico e universitario • La motivazione della visita è innanzitutto di carattere cognitivo , poi estetico o edonistico • Il 60% dei visitatori si documenta sul museo prima di recarvisi. La gran parte di essi (55%) lo fa attraverso le guide turistiche a stampa; il 30% utilizza il sito internet del museo e il 22% fa riferimento a libri e cataloghi. • Le informazioni ricercate prima della visita sono relative alle opere esposte e alle collezioni ,nonché all’accessibilità della struttura, per esempio orari, tariffe, ecc. • Il sito internet del museo è consultato in fase antecedente la visita da circa il 30% del pubblico. Tra questi, il 63% vi trova le informazioni cercate, mentre circa un terzo le trova solo in parte.

Il processo di comunicazione, anche in ambito museale, rappresenta un’attività di importanza cruciale per il conseguimento degli obiettivi …

Il processo di comunicazione, anche in ambito museale, rappresenta un’attività di importanza cruciale per il conseguimento degli obiettivi strategici e per lo svolgimento delle funzioni di gestione di un’organizzazione. la comunicazione può essere rivolta sia verso l’interno, indirizzata quindi al personale del museo (e a tutte le persone che, a vario titolo, svolgono attività al suo interno, come i volontari), sia verso l’esterno, in questo caso con la finalità di attivare un flusso informativo nei confronti dei diversi stakeholder con i quali un museo si confronta: soggetti istituzionali, sponsor e finanziatori, piuttosto che visitatori e utenti del museo. Il dialogo che il museo è capace di attivare con il proprio pubblico è da considerarsi uno degli aspetti di maggiore criticità, atteso che il ruolo di tale istituzione è quello di fornire un contributo alla crescita culturale della collettività, attraverso la creazione e la trasmissione del sistema di conoscenze di cui dispone.

IL MUSEO NEL WEB Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. No…

IL MUSEO NEL WEB Si parla da più di un decennio ormai,e sempre più frequentemente,del rapporto tra Internet e le istituzioni museali. Non si può negare che l’affermarsi del Web come medium di massa abbia profondamente mutato le modalità di comunicazione tra i musei e il visitatore, in primo luogo perché il loro pubblico potenziale è cresciuto in maniera vertiginosa,di pari passo con l’insieme degli individui connessi alla Rete. In secondo luogo perché la comunicazione digitale ha fornito ai direttori e ai curatori delle collezioni nuovi mezzi di espressione per trasmettere all’esterno il patrimonio custodito,generando inevitabilmente degli interrogativi sulle modalità con cui questi contenuti devono essere veicolati. Con il passare degli anni l’utente medio di Internet ha avuto a disposizione servizi online sempre più evoluti e le sue esigenze sono cresciute parallelamente al livello di questi servizi. È con queste esigenze che oggi deve farei conti chi progetta il sito di un museo,o meglio,l’identità digitale del museo stesso. Se fino a pochi anni fa,infatti, la comunicazione in rete era limitata alla consultazione di pagine html visualizzate attraverso il monitor di un computer e ad una ristretta interazione dell’utente connesse, oggi si sono moltiplicate le possibilità, grazie soprattutto all’affermazione dei social network e alla diffusione ormai capillare di dispositivi mobile come smartphone ,tablet, etc..La comunicazione online avviene quindi attraverso più canali ed il ruolo del sitoweb si è evoluto in questo senso, costituendo il punto di accesso a questi ultimi, che sono per altro interconnessi tra di loro. Il sito consente quindi di visualizzare contenuti video pubblicati su YouTube,di accedere alla pagina Facebook del museo,o al flusso di comunicazione suTwitter,di condividere immagini su Instagram o di interagire conappbasate sulla geolocalizzazione come FourSquare. Queste informazioni sono ormai completamente cross platform, potendo essere fruiteda qualsiasi tipo di dispositivo, fisso o mobile. Questo è per grandi linee il contesto, dal punto di vista della comunicazione on line, nel quale opera chi si occupa oggi di comunicazione museale.

Prima di tutto é molto importante identificare in maniera corretta il significato di un “web museo” come un marketing museale. Stiamo parl…

Prima di tutto é molto importante identificare in maniera corretta il significato di un “web museo” come un marketing museale. Stiamo parlando di UNA unita virtuale dei contesti culturali, connessi tramite link, accessibili mediante internet, in formato html dal browser (internet explorer, firefox, safari ecc) che RIESCE AD AVVICINARE l’offerta alle esigenze culturali dei potenziali visitatori.